A Roccella, il 20 dicembre, presentazione del progetto Impronte ed ombre
"Impronte ed ombre. Vite, storie e
immagini di vittime della ndrangheta" è il titolo del progetto
dell’associazione culturale Antigone – Osservatorio sulla ndrangheta che
sarà presentato sabato 20 dicembre, alle ore 11, presso il Comune di
Roccella Jonica (RC).
Alla presentazione del progetto
interverranno: Giuseppe Certomà, sindaco di Roccella Ionica, Alessandra
Cianflone, assessore ai servizi sociali e associazionismo di Roccella
Ionica, Attilio Tucci, presidente dell’Osservatorio sulla ndrangheta,
Maria Ficara, capo-progetto, Martino Parisi, presidente
dell’Associazione Pentakaris e i rappresentanti dei comuni di Rosarno,
Polistena e Motta San Giovanni.
Il progetto vede tra i partner
l’associazione Sud, l’associazione Quadrante Sud, l’associazione
culturale musico-teatrale Pentakaris, l’associazione LiberaReggioLAB e
ha come obiettivo finale la ricostruzione e la diffusione delle storie
delle vittime di ndrangheta dimenticate. Un vero e proprio percorso
formativo, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-
Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, che vedrà
protagonisti (a partire da aprile 2015) quaranta studenti calabresi,
selezionati tramite apposito bando (che verrà pubblicato il 7 gennaio
2015 e rimarrà aperto fino al 15 marzo 2015). L’iniziativa si
concretizzerà nella diffusione territoriale dei prodotti culturali
(performance teatrale e video-documentario) realizzati e
nell’attivazione di veri e propri percorsi di impegno civico nei comuni
della provincia di Reggio Calabria, per raccontare l’identità dei luoghi
attraverso la memoria.
"Impronte ed Ombre" nasce da un’idea
dell’Osservatorio sulla ‘ndrangheta: la conoscenza e la diffusione
mediatica delle storie e dei personaggi di una Calabria diversa, capace
di esprimere non eroi solitari ma percorsi di resistenza culturale,
possono essere la base per quell’impegno civico nell’ottica della
diffusione della legalità tra i giovani.
Raccontare, conservare e valorizzare e
veicolare (a livello nazionale e internazionale) la memoria in quanto
patrimonio culturale – attraverso l’uso di strumenti comunicativi
efficaci ed innovativi – questo il senso del progetto. Ma non solo. Il
percorso formativo da un lato mira a fare acquisire ai candidati
prescelti la consapevolezza dei limiti e degli ostacoli che da sempre
hanno impedito un’efficace azione di contrasto culturale e la creazione
di un immaginario anti-‘ndrangheta. Dall’altro, punta a fornire ai
ragazzi gli strumenti necessari alla correzione e alla rielaborazione
degli errori comunicativi, attraverso un percorso che li metta a
confronto con i protagonisti della memoria e con le Istituzioni. In
questo modo, si stimolerà la partecipazione attiva delle fasce giovanili
alle problematiche sociali del proprio territorio e si promuoveranno
nuovi percorsi di attivismo ed impegno, facendo leva sul fermento e
sull’impulso creativo delle giovani generazioni.
Il percorso didattico che verrà offerto
ai quaranta selezionati si realizzerà nell’arco di 19 mesi e sarà
distinto in diverse fasi.
Lo step iniziale della formazione
consisterà nella partecipazione ad un percorso laboratoriale sul tema
dei linguaggi comunicativi della ndrangheta e dell’anti-ndrangheta. Qui,
si approfondirà il tema dell’analisi e della rielaborazione degli
strumenti comunicativi adoperati dai media per raccontare le storie
calabresi. Durante questa prima fase, saranno previste anche dieci
visite studio con i familiari delle vittime di ‘ndrangheta.
Successivamente, si darà spazio alle
modalità più creative di espressione, dando la possibilità ai
partecipanti di scegliere tra due diversi percorsi: il laboratorio sulla
video documentaristica o il laboratorio teatrale.
Nella fase conclusiva del progetto, i
ragazzi avranno l’opportunità di organizzare quattro eventi pubblici nei
comuni di Roccella Ionica, Motta San Giovanni, Rosarno, Polistena in
cui verrà proiettato il documentario e messa in scena la performance
teatrale. Tutto il materiale prodotto, frutto di un lavoro di analisi e
di ricerca di fatti accaduti e di sensazioni ed emozioni accumulate
durante il percorso, verrà poi messo in rete nella piattaforma
multimediale "Impronte ed ombre" sulla memoria delle vittime innocenti
di ‘ndrangheta.