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Deborah Cartisano e “Bovalino Libera”

BOVALINO – Il sequestro di tuo padre ha rappresentato una sorta di spartiacque, la comunità bovalinese dopo anni di soprusi subiti è scesa in piazza e per la prima volta ha espresso chiaramente il disprezzo per il potere ‘ndranghetista. Che valore ha avuto per Bovalino la ribellione dei “bovalinesi liberi”?

"Per i bovalinesi è stato un segnale forte perchè abbiamo dimostrato, noi ragazzi, che si poteva dire di no…che si poteva essere critici verso le cose che non andavano. Forse anche in quei tempi fu come svegliarsi da un intorpidimento dell’anima…"

Cosa vi ha spinto a manifestare?

"La spinta è stata forse data dalla popolarità della figura di mio padre e anche perchè noi giovani di allora non avevamo trovato esempi "forti" da parte degli adulti che formavano la società civile dell’epoca. Volevamo essere noi a cambiare pagina, noi a gridare la nostra urgenza di cambiamento…".

Che aria si respirava in quel periodo a Bovalino?

"L’atmosfera a Bovalino in quel tempo era come di risveglio dopo un lungo inverno freddo: energia pura e muscoli tesi. Abbiamo trascinato molti e fatto sperare tanti che da tempo erano alla finestra…e tra noi la consapevolezza che insieme avremmo potuto cambiare il modo di fare e di agire di un paese".

E la cittadinanza ha partecipato numerosa? Tu hai sempre detto che i genitori hanno delegato ai figli la lotta all’oppressione mafiosa, puoi spiegarci meglio cosa intendi?

"Come dicevo prima noi avevamo ereditato un paese da cui tutti prendevano senza mai ridare, senza investire in nulla. Abbiamo assistito al lento morire di un paese della costa che avrebbe potuto diventare un centro turistico e che invece è diventato l’ultimo paese in tutto. Alberghi vuoti, negozi che chiudono, niente centri di aggregazione di nessun tipo, niente investimenti. Cos’ha fermato questo sviluppo economico e sociale? possiamo noi bovalinesi dare sempre la colpa agli altri? come vedi gli interrogativi sono tanti…".

A Bovalino come in tutti i luoghi soffocati dalla presenza mafiosa esistono degli equilibri, sottaciuti, accettati, consolidati. Secondo te, “Bovalino libera” è riuscita a scalfire, anche solo in minima parte, tali equilibri?

"Bovalino Libera ha mostrato a tutti lo stato delle cose e forse indicato una delle vie per il riscatto sociale del paese, ha mostrato che non tutti eravamo d’accordo con questa cultura dell’abbandono agli altri del proprio destino, abbiamo forse mostrato che l’amore e il rispetto per il nostro paese è una delle possibili strade per cambiare questa situazione".