A Lazzaro dove la spiaggia è “libera”
In Calabria c’è un’estate diversa, fatta di scelte consapevoli e di prese di posizione. Ma anche di divertimento "alternativo" e di una sana spensieratezza, vissuta nella condivisione e nell’amore per un territorio che ha tanto da offrire. In Calabria anche la scelta della spiaggia da frequentare può diventare un segno. Un esempio? A Lazzaro, nel comune di Motta San Giovanni, due anni fa è nata la spiaggia libera di Filippo Cogliandro, lo chef calabrese che nel 2008 ha deciso – con le conseguenze e le difficoltà del caso – di ribellarsi alla legge del "pizzo", denunciando i suoi estorsori e intraprendendo un percorso di testimonianza che lo ha visto affiancato anche da don Luigi Ciotti con l’associazione Libera. La spiaggia libera è proprio lì, di fronte al suo ristorante "L’Accademia", simbolo di una lotta che è assolutamente possibile. «Quando don Ciotti è venuto qui a cena – ha raccontato Filippo – mi ha chiesto se la sabbia l’avevano portata con i camion. Io risposi che l’aveva mandata il Padreterno e il suo sguardo si è illuminato. Mi disse: "allora è la spiaggia di Libera». Un lido aperto a tutti, libero, appunto. Il Comune di Motta San Giovanni – uno dei primi a costituirsi parte civile al processo di Filippo Cogliandro contro i suoi estorsori – ha concesso concesso gratuitamente all’imprenditore l’uso di quello spazio, grazie alla legge sul sostegno agli imprenditori che denunciano il racket. Un luogo di divertimento, nato dall’amore per la propria terra. Ma anche un’opportunità di rilancio per tutto il territorio. A Reggio – lo sottolinea lo chef – c’è voglia di legalità. C’è sempre una maggiore attenzione che porta i cittadini ad avvicinarsi sempre di più ad un consumo critico, favorendo le imprese "pizzo free". E c’è la voglia di dimostrare che prendere posizione – decidere da che parte stare – può essere semplice come fare un bagno a mare. Bisogna solo volerlo.