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Appello per Rossella uccisa dalla ‘ndrangheta

Non c’è stata giustizia per Rossella Casini, la studentessa fiorentina che scomparve a Palmi, in Calabria, il 22 febbraio 1981 e non è mai stata ritrovata. Non c’è stata giustizia sebbene nel 1994 un pentito, Vincenzo Lo Vecchio, ritenuto per altre circostanze "di sicura attendibilità", avesse raccontato che era stata rapita, violentata, interrogata, uccisa, fatta a pezzi e fatta sparire. Dopo un processo che si è trascinato stancamente per nove anni, gli imputati sono stati assolti. Fra di loro Francesco Frisina, appartenente – secondo le accuse – alla famiglia di ‘ndrangheta dei Gallico – Frisina, già studente di economia a Firenze, già fidanzato di Rossella. Che se ne era innamorata nel ’78 cacciandosi così, inconsapevolmente, in un groviglio di vipere. E che aveva tentato invano di sottrarlo a un destino di faide e di violenza, diventando in tal modo una "mina vagante" per la famiglia mafiosa. Rossella era figlia unica. Era nata il 29 maggio 1956 a Firenze e abitava Borgo la Croce 2. Studiava psicologia all’Università di Firenze. Dopo la sua scomparsa i suoi genitori sono morti di dolore uno dopo l’altra. Di lei non è stata trovata neppure una foto. Francesca Chirico la ricorda nel libro "Io parlo. Donne ribelli in terra di ‘ndrangheta" (Castelvecchi 2013). Libera, la associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, le ha intitolato il presidio di Viareggio. Ma neppure Libera ha una foto di Rossella. Allora Repubblica Firenze ha deciso di lanciare un appello a tutti coloro che l’hanno conosciuta: trovate una fotografia di Rossella.