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Category — le sentenze

Crimine, tutte le condanne

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marzo 8, 2012   Commenti disabilitati su Crimine, tutte le condanne

Locri, droga porta a porta: 4 arresti. L’ordinanza del gip

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marzo 7, 2012   Commenti disabilitati su Locri, droga porta a porta: 4 arresti. L’ordinanza del gip

Processo Crimine, la requisitoria del procuratore aggiunta Michele Prestipino

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marzo 5, 2012   Commenti disabilitati su Processo Crimine, la requisitoria del procuratore aggiunta Michele Prestipino

Affari di famiglia, il decreto di fermo

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febbraio 23, 2012   Commenti disabilitati su Affari di famiglia, il decreto di fermo

“Ho paura di tornare: la mia vita poi dov’è?”. Nelle intercettazioni i tormenti di “Cetta”

REGGIO CALABRIA – Il 6 agosto 2011 Maria Concetta Cacciola telefona all’amica del cuore. E’ a Genova, inserita nel regime di protezione, ed è tormentata. I genitori le stanno insistentemente chiedendo di ritornare a casa, ma lei non si fida, teme che le loro rassicurazioni nascondano solo obiettivi pratici. Ha paura che, alla fine, l’"onore" si imporrà sull’amore. La conversazione tra le due amiche durerà 36 minuti. E la tragica fine di Cetta sembra già aleggiare nelle sue parole. Di seguito la trascrizione dell’intercettazione contenuta nel decreto di fermo emesso, nell’ambito del procedimento penale 9672/2011, dai magistrati della Dda di Reggio Calabria.

MANUELA: Cosa vuoi che ti racconti, dimmi.-
CETTA: Per adesso cose brutte?-
MANUELA: No, no cosa deve esserci, qua niente di brutto.-
CETTA: Hanno finito? Hanno finito?-
MANUELA: Si, si per quello che so io si. Guarda io ho saputo che c’è tuo padre che "mancu i cani" (probabilmente vuole dire che il padre è molto arrabbiato) e lo so al cento per cento.-
CETTA: Sai che ho parlato con mia mamma e con mio padre?-
MANUELA: Si? Giuramelo.(…) Eh, e cosa ti hanno detto?-
CETTA: Mi hanno detto che mi perdonano, basta che torno a casa sono perdonata, che loro lo sanno che non sono con nessuno e che sono qua.-
MANUELA: Eh…eh…-
CETTA: Mi hanno detto di ritornamene a casa che "ti giuro che non ti tocca nessuno" questo mio padre.-
MANUELA: Eh?-
CETTA: E adesso vediamo perché qua le cose sono un pò delicate. Io non posso fare quello che voglio, io ho provato ad andare via e poi non appena …INC…sono arrivati per prendermi, le cose non sono come voglio io. Però Manuela io devo dirti una cosa come se stessi parlando con una sorella, io devo dirti la verità… io ho un po’ di paura.-
MANUELA: Eh…a chi glielo dici?-
CETTA: Io a tornare indietro ho paura Manuela, perché adesso…-
MANUELA: E a chi glielo dici? Onestamente guarda.-
CETTA: Tu lo sai che le cose non …INC…-
MANUELA: Tu sai quello che hai fatto, sai quello che fai e sai che se torni indietro …INC…-
CETTA: Tutti me lo dicono, renditi conto di quello che ti aspetta, perché ormai lo hai fatto, il passo lo hai fatto, una cosa e un’altra ti dicono che ti perdonano però che so nel cuore … Te lo dicono in questo momento e poi tra un po’ di tempo ti fanno…
MANUELA: E che so, ma tuo padre cosa ti ha detto?-
(…)
CETTA: Che…-
MANUELA: Comunque, io so che tuo padre non vuole toccarti minimamente. So che è sulle furie anche con tuo fratello e di aver detto che doveva prendere le tue parole allora .-
CETTA: Chi glielo ha detto lui?-
MANUELA: No, no, no dice che tuo padre a tuo fratello "mancu i cani"! Dice che ha un odio per lui che è una cosa pazzesca, questo è quello che so io ah… e che tutto questo casino è successo per lui .-
CETTA: Eh, loro lo sanno, io gliel’ho detto al telefono, io ho pianto, mio padre si è messo a piangere pure …INC… mi ha detto: "Io ti perdono".-
MANUELA: Comunque io so che tuo padre soffre tanto per te .-
CETTA: Ah.-
MANUELA: Per dire tuo madre… se vedi tua madre com’è combinata…-
(…)
CETTA: Manuela, Manuela io ho parlato con loro. Io lo so che lui mi perdona e tutte cose però io ho paura Manuela, io un po’ ho paura, io un po’ ho paura…-
MANUELA: Tu hai paura di tuo fratello.-
CETTA: Ho paura di tornare indietro perché le cose sono delicate, le cose sono tante e…-
MANUELA: Può anche darsi Cetta, che tuo padre ha capito tante cose, che tuo padre ha capito tante cose tanti sbagli che tu davvero non hai fatto perché tuo fratello era davvero accanito. Lui era un malato mentale …INC… in questo modo, che tuo padre sta soffrendo per te stai tranquilla che tuo padre a tuo fratello non lo farà avvicinare a te nemmeno con un dito-
CETTA: Manuela ma io mi vergogno pure.-
MANUELA: Di cosa devi vergognarti? Di cosa devi vergognarti?-
CETTA: Dice mia madre di fregarmene della gente.-
MANUELA: Di chi devi vergognarti? Che cazzo hai fatto per vergognarti? Ah, cosa hai fatto?-
CETTA: E va bene .-
MANUELA: Sei stata con qualcuno?-
CETTA: E Manuela ma sono qua che è ancora peggio, ti rendi conto?-
MANUELA: Si, ma cosa hai fatto? Che cazzo hai fatto per vergognarti, non hai fatto niente, anzi devi fare finta che tu …INC… con nessuno.-
CETTA: No, ma loro lo sanno, loro lo sanno.-
MANUELA: A te ti hanno sballato, a te ti hanno sballato davvero bella mia.-
CETTA: No, ma loro lo sanno.-
MANUELA: Un po’ tuo fratello, un po’ …INC… fratello ti hanno sballato la testa.-
CETTA: E che so, io un po’ ho paura Manuela, ti giuro .-
MANUELA:…INC… comunque tua madre è disposta a tutto e sono tutti per te …INC…-
CETTA: La sento, la sento, ogni tanto la chiamo.-
(…)
MANUELA: Ehi, bella mia tu devi saperlo, però secondo me, secondo il mio parere non ti fa niente, perché poi lo deve mettere in conto anche lui.
CETTA: Per mio fratello dici tu?
MANUELA: Eh…eh…eh…, e poi se dovesse succederti qualcosa, chi paga?
CETTA: Eh…eh… si
MANUELA: Eh, hai capito?
CETTA: Si, questo si, però ho troppa paura, io adesso in settimana …
MANUELA: Tu sai perché hai paura? La cosa tua è la vergogna, non devi vergognarti, vedi che ci sono state cose peggio, peggio… Cetta, di famiglie che nemmeno ce lo aspettavamo eppure… piano piano passa tutto stai tranquilla. Tanto…INC.. ci sono io, vicino a te ci sono io, lo sai no?
(…)
CETTA: Sai perché ho un po’ di paura? Ti dico la verità, che se torno loro sanno perché devo tornare! Loro mi fanno tornare apposta così loro dicono: "mi cacci sti cose che c’erunu" (ritratti quello che hai detto) hai capito?.
MANUELA: Uhm.-
CETTA: Eh, tu torna, questo è quello che mi fa paura Manuela, le sappiamo queste cose come vanno nelle nostre famiglie no?! Almeno nella famiglia mia…-
MANUELA: Cetta, io penso che una volta che finisce così …INC…-
CETTA: Manuela che so io se non è una cosa fatta apposta, perché quella sera… va bene, adesso ti dico la verità, quel giorno che ho chiamato mia madre lei mi ha detto (…) che ci sono i tabulati con quella persona. (…)Non sono riuscita a dirle di no, e lei mi ha detto: "vedi che loro sanno tutto",
quando ti dicono vedi che loro sanno tutto tu cosa fai?-
MANUELA: Certo.-
CETTA: Ho preso e mi sono ritirata e gli ho detto a mia madre che non vengo, poi scendo li sotto dopo che mi dici che è tuttoapposto e che non succede niente, hai paura tu un po’, dimmi la verità?
MANUELA: Sì, sì questo tu devi saperlo bella mia, questo tu lo sai.-
CETTA: Dentro di me un po’ ho paura, anche se lei mi dice di ritornare per lei sono figlia, lo so, però gli uomini sappiamo come sono fatti, specialmente gli uomini li da me no! Dicono: "Scendi, scendi, così ritratti tutto quello che hai detto e che non hai detto". Hai capito?-
MANUELA: Così li discolpi.-
CETTA: Dicono: "Tu te la vedi con l’avvocato, mettiamo l’avvocato di togli tutte queste cose …INC… qua sotto".-
MANUELA: …INC… la mia vita dov’è?-
CETTA: Eh, e la vita mia poi dov’è? Io lo so Manuela, anche se loro mi dicono così, mia madre quel giorno mi ha detto: "O figlia vedi che hanno tutti i tabulati, vedi che hanno i tabulati di quando tu parlavi con una persona". Ed io quindi a mia mamma in quel momento gli ho detto la verità.-
MANUELA: Uhm?-
CETTA: Gli ho detto io… gli ho raccontato le cose come stanno, quando gli ho detto in quel modo si è messa a piangere e mi ha detto: "Figlia tu devi sapere, io ti aiuto, ti aiuto in tutti i modi".-
MANUELA: Uhm…uhm…-
CETTA: Mi ha detto: "Anche se tu te ne vieni io ti aiuto in un altro modo". Però mi ha detto di ritornare, ed io nella mia mente ho pensato: "Allora fate tutto questo così io caccio tutto" (ritratto tutto) .-
MANUELA: Uhm, tu devi regolarti bella mia, tu devi regolarti .-
CETTA: E ma io in queste cose Manuela non sai cosa fare perché ti senti confusa, mi sento imbarazzata, non so come devo fare, credimi, non so proprio come devo fare .-
MANUELA: Nemmeno io, ma tu ce l’hai l’avvocato?-
(…)
CETTA: L’avvocato che ho messo… che voglio mettere è quello che ha messo mia mamma, mettendo questo già si sanno come vanno le cose no?! –
MANUELA: Eh.-
CETTA: Io non so Manuela, io non ho l’idea, io vorrei tornare a casa mia per i miei figli, perché i figli non me li mandano, non vedi che non me li hanno mandati?-
MANUELA: Ah non te li hanno mandati i figli?-
CETTA: Non me li hanno mandati i figli e non me li mandano, perché loro hanno capito che se mi mandano i figli è finita, non torno più. (…)Per questo io un po’ mi faccio, io qua tempo passa o in un modo o in un altro quello se ne frega se non parla più con mia madre e con mio padre… hai capito?…///… Me ne frego che non mi parli, almeno io non faccio che ho una sorella così.-
MANUELA: Può anche darsi che pensi che adesso mia figlia è così e pago io …INC… gliela pago io, hai capito? Che so, è una situazione troppo brutta, troppo delicata.-
CETTA: Guarda mia madre poverina le cose le fa facili.-
MANUELA: E’ distrutta, tua madre è distrutta.-
CETTA: E’ distrutta ma da quando mi sente le fa facili …INC… chiamami non ti…però Manuela io mi sento… tu lo sai io ho paura Manuela, io ho paura .-
MANUELA: Mi metto nei tuoi panni se fossi stata io ero la stessa cosa.-
CETTA: Io faccio…. Se c’è mio padre, però che so loro come sono fatti? Li so come sono fatti.-
MANUELA: Tu pensi che adesso sono con me e poi chissà come gli gira la bandiera .-
CETTA: Come si dice, la famiglia queste cose non le perdona! (…) L’onore non lo perdonano, questa cosa poi gli è caduta più del fuoco della fiamma.-
(…)
MANUELA: Minchia! E tu bella mia devi regolarti (devi valutare bene) , io non ti dico ne resta ne torna, tu li conosci meglio di me, tu sai a quello che vai incontro e tu sai tutte cose.-
CETTA: Come mi dicono tutti, mi dicono: "vedi che tu sai a cosa vai incontro" …///… io so davvero a cosa vado incontro e un po’ ho paura di tornare, mia madre mi dice: "Stai tranquilla che non ti tocca nessuno, non ti tocca nessuno". Tu che sei mia madre, tu che sei mio padre …///… hai capito?-
(..)
MANUELA: Magari te …INC… tua mamma e tuo padre campano una vita.-
CETTA: …INC… si, è poi? Tu lo sai, dopo un paio di mesi che parla quello poi dopo un po’ a mio padre gli passa tutto come sempre no! …///… Lui me lo ha giurato "Ti giuro, ti giuro devo prima morire io prima che tocchino a te" però Manuela … –
MANUELA:
Ma che so io, non so cosa dirti.-
(…)
MANUELA: Quella sera che non abbiamo avuto notizie di te, che non hai nemmeno telefonato onestamente pensavamo che non c’eri più sulla faccia della terra, onestamente noi pensavamo questo.-
(…)
CETTA:
La verità, la verità …INC… le mani loro Manuela.-
MANUELA: Eh…eh… sei andata via dalla sera alla mattina…-
CETTA: Manuela, se eri tu cosa facevi? Ti facevi ammazzare?-
MANUELA: Si, ma …INC… sapevamo i tuoi problemi, …INC… della famiglia, che non andavi d’accordo che litigavi sempre ma alla fine il succo …INC… tu una volta mi hai detto che ci sono cose che si possono dire e cose che non si possono dire, ti ricordi?-
CETTA: Eh.-
MANUELA: Poi ti ho vista più, tua madre si è vestita di nero.(…) Chiunque andava da tua madre gli diceva di rassegnarsi, sai la tizia così, la tizia così, minchia un giorno mi sono innervosita, guarda fattelo raccontare da tua madre, un giorno c’è stata una …INC… qua la …INC…, mi sono intromessa io quando ho sentito questa e gli ho detto: "Senti un po’, tua madre si è rassegnata perché il figlio ce l’ha morto e la figlia ce l’ha morta. Ma tu che la figlia è morta chi cazzo te lo ha detto?". Fattelo raccontare da tua mamma.-
(…)
CETTA: Guarda Manuela io l’unico sbaglio che ho fatto e te lo dice e te lo ripeto che l’ho chiamata, che ho chiamato, perché se io non l’avessi chiamata io avrei
continuato la cosa mia.-
MANUELA: Uhm? Poi quando l’hai chiamata ti sei indebolita.
CETTA: Io l’ho chiamata e mi sono indebolita, perché altrimenti io Manuela io tornando indietro so… so come sono fatti.-
MANUELA: E che so mannaggia, cosa so.-
CETTA: A me certe volte anche loro mi dicono di pensarci, non fare le cose in fretta che non sai quello che ti succede: "Se tu sei qua e già stai con il pensiero, pensa quando andrai via cosa potrà succederti, non stai mai in pace".-
MANUELA: Questo è pure vero.-
CETTA: Perché chi te lo dice che… non si può mai stare in pace, ormai c’è la vergogna ci sono i tuoi che bene o male …INC… che ti passa però alla fine cosa sai nel cuore il cuore di un altro cosa dice?-
MANUELA: …INC… bella mia non so, non so cosa risponderti a questo punto, tu giustamente sai perché lo ha fatto questo passo e giustamente sai se non torni perché non torni.-
CETTA: Eh… io un po’ ho paura Manuela, io non so cosa fare, io ci sto pensando seriamente, seriamente, seriamente guarda.-
MANUELA: E pensaci ma non poco, pensaci tanto.-
CETTA: Mia madre mi sta aspettando, oggi quando l’ho chiamata mi ha detto che mi sta pulendo casa, io non mi sento Manuela.-
(…)
MANUELA: Si, perché tu giustamente conoscendo loro, sai come sono.-
CETTA: Io posso capire che in questo momento lo dicono… che vuoi gli manco, adesso gli manco, però faccio io… tempo ci vuole però…-
MANUELA: Tu dice che …INC… cambiano atteggiamento.-
CETTA: Eh.., so poi cosa succede? Già mi hanno detto in partenza che io da casa non mi muovo tranne quando esco con mia mamma.
CETTA: Io… io gliel’ho detto ieri a mia mamma e gliel’ho detto oggi: "Mamma tu sai perché sono andata via?". È come la faccio, però lei ha paura perché… lei vuole riportarmi a casa perché sa che non la vedrò più, hai capito? Perché lei lo sa che se faccio questa strada…
MANUELA: Uhm…uhm…
CETTA: I miei non la porteranno mai a vedermi, anche se io faccio domande che voglio vedere mia madre non me la porta…
(…)
MANUELA: Eh, pensaci si dice che la notte porti consiglio.
CETTA: Ha tre mesi che penso però la cosa mi tira sempre in un posto Manuela.
MANUELA: Hai figli, lo so.
CETTA: Sia ai figli e poi penso chi cazzo me lo fa fare a tornare che so se poi campo (vivo) un anno, se campo (vivo) un altro anno e mezzo.
MANUELA: Eh, e questo tu ormai devi regolarti.
CETTA: Loro queste cose non le perdonano e lo sappiamo tutti.
MANUELA: Cetta, se tu sei sicura che queste cose non le perdonano è inutile … è inutile che ti domandi e che pensi…pensi… pensi…
CETTA: Perché so che le telefonate ce le hanno e mio padre non me ne parla, solo mia mamma…
MANUELA: E non…
CETTA: Hanno le telefonate e mio padre non me ne parla e me ne parla solo mia madre, è giusto?
MANUELA: Si perché per il fatto delle telefonate ha domandato anche a me, …INC…
(…)
CETTA: Ascolta, loro in merito ai tabulati hanno il nome completo di quello. (…) Hanno i tabulati, hanno tutte cose di questa persona, non se ne parlano, dicono: "Basta che non gli hai fatto le corna (non hai tradito) loro ti perdonano". Sanno che tu gliele hai fatte tu che cazzo facevi? Giustamente a mia mamma la tengono pulita pulita .-
MANUELA: Si.-
CETTA: Cerca di riportarsi la figlia, mio papà invece ha due cuori, la figlia o l’onore?-
MANUELA: Si.-
CETTA: In questo momento dice che vuole la figlia, però dentro di lui c’è anche quell’altro fatto.-
MANUELA: Si.-
CETTA: E tu te la saresti sentita Manuela?-
MANUELA: Infatti se tu li ti regoli i fatti tuoi magari quello che hai fatto che loro hanno i tabulati …INC… bella mia ma dove devi andare?-
CETTA: Mia mamma mi dice che fino a quanto vive lei nessuno la tocca.-(…) però Manuela ti giuro io ancora non me la sento.-
MANUELA: E ripensaci, pensaci, pensaci ma non una volta cento e una volta .-
CETTA: Mi sento proprio come si dice la cosa sulle spalle.-
MANUELA: Pensaci e non una volta mille e una volta, prendi le mie parole perché tu sai quanto ti voglio bene e sai quanto ti stimo e sappi che se hai bisogno di me scappo pure in America per te e nessuno sa niente, tra me e te. Però pensaci, perché visto che tu mi hai detto che sono arrivati al punto di andare a casa di questo qua e che hanno i tabulati Cetta mia…-
(…)
CETTA: Me lo ha detto mia mamma, me lo ha detto, mi ha detto: "Figlia hanno i tuoi tabulati". Quando ti dice: "Cetta hanno i tuoi tabulati…".

febbraio 10, 2012   Commenti disabilitati su “Ho paura di tornare: la mia vita poi dov’è?”. Nelle intercettazioni i tormenti di “Cetta”

Caso Cacciola, l’ordinanza del gip

http://www.stopndrangheta.it/file/stopndrangheta_1383.doc

febbraio 10, 2012   Commenti disabilitati su Caso Cacciola, l’ordinanza del gip

Operazione Califfo, il decreto di fermo

http://www.stopndrangheta.it/file/stopndrangheta_1372.pdf

febbraio 9, 2012   Commenti disabilitati su Operazione Califfo, il decreto di fermo

“Reale-Ippocrate” – l’ordinanza del Gip

http://www.stopndrangheta.it/file/stopndrangheta_1326.doc

gennaio 20, 2012   Commenti disabilitati su “Reale-Ippocrate” – l’ordinanza del Gip

Inchiesta CRIMINE – Decreto di fermo (VOLUME IV)

http://www.stopndrangheta.it/file/stopndrangheta_1296.pdf

dicembre 31, 2011   Commenti disabilitati su Inchiesta CRIMINE – Decreto di fermo (VOLUME IV)

Inchiesta Alta Tensione 2, l’ordinanza del Gip di Reggio

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dicembre 22, 2011   Commenti disabilitati su Inchiesta Alta Tensione 2, l’ordinanza del Gip di Reggio